Obiettivi del Progetto
L’obiettivo e l’innovazione di GELSO-NET è lo sviluppo di un progetto mirato – in un’ottica di sostenibilità ed efficienza di risorse disponibili – a rilanciare, a livello regionale e nazionale, una produzione tradizionale quale la gelsibachicoltura, attraverso l’ottimizzazione delle risorse e l’integrazione di filiere di produzione diverse.
Il Progetto GELSO-NET è finanziato nell’ambito della misura 16 (sottomisura 16.1 – Azione 2) del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Piemonte.
Il Progetto GELSO-NET applica il principio di economia circolare promosso dall’UE (massimo uso di risorse e minimi scarti di produzione – zero waste – COM/2014/0398).
FILIERA FRUTTO
FILIERA BACO DA SETA
FILIERA CONIGLIO
Progetto finanziato nell’ambito della misura 16 (sottomisura 16.1 – Azione 2) del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Piemonte


Filiera FRUTTO
A differenza di altri Paesi nel mondo, in passato, la produzione di frutti di gelso ha rappresentato in Italia un’attività secondaria legata soprattutto alla bachicoltura, mentre costituisce attualmente un elemento innovativo su cui fondare l’intera filiera in chiave moderna.
In questo progetto la valorizzazione del gelso contribuisce in maniera innovativa allo sviluppo di nuove filiere agroalimentari in Piemonte, attraverso la costituzione di una sinergia all’interno dello stesso territorio regionale tra le aziende produttrici della materia prima frutto e quelle dedicate alla produzione e commercializzazione di essiccati, confetture e altri prodotti derivati dai sorosi di gelso.
L’uso di tecniche innovative di caratterizzazione (fingerprinting fitochimico) ha lo scopo di valorizzare i frutti freschi di gelso e i prodotti da essi derivati come nuove fonti di molecole bioattive e sviluppare un efficace strumento per il controllo di qualità, la tracciabilità e la standardizzazione dell’intera filiera produttiva con una conseguente piena valorizzazione dei prodotti agroalimentari considerati.
Gli impianti di gelso previsti dal progetto saranno destinati anche alla produzione di biomassa fogliare. Gli scarti di potatura delle piante di gelso saranno utilizzati come materia prima per l’approvvigionamento di foglie destinate ad uso alimentare nella razione dei conigli e alla bachicoltura allo scopo di utilizzare in maniera sostenibile le risorse naturali con conseguente diminuzione di sprechi e inquinamento ambientale secondo i principali dettami dell’agricoltura circolare.
La valorizzazione degli scarti potatura verde del gelso permetterà perciò di ottenere in maniera innovativa materia prima da utilizzare nelle altre attività previste dal progetto. Lo sviluppo di un’economia legata allo sfruttamento degli scarti colturali può essere un ottimo strumento per incoraggiare una nuova ruralità anche nel settore delle coltivazioni arboree: l’uso degli scarti di potatura rappresenta, infatti, un’opportunità per le aziende sempre più caratterizzate dall’attenzione alla multifunzionalità, alla diversificazione di prodotto e alla generazione di reddito integrato.
Filiera BACO DA SETA
In Piemonte il gelso era coltivato per la produzione di foglie che costituivano alimento indispensabile per l’allevamento dei bachi da seta.
La sericoltura, legata indissolubilmente alla coltivazione del gelso, ha contribuito a fornire benessere e sostentamento per molti anni e per innumerevoli famiglie.
Con il termine gelsibachicoltura si indicano le attività di coltivazione della pianta di gelso e di allevamento del baco da seta, tra loro fortemente connesse, e che costituiscono le prime fasi del processo serico, ovvero di produzione della seta.
In passato la provincia di Cuneo deteneva il primato nazionale nella produzione di bozzoli per l’industria serica. La gelsibachicoltura è stata abbandonata nei primi del Novecento ed è oggi poco rilevante in termini produttivi.
L’innovazione del progetto GELSO-NET è duplice. In primo luogo essa è legata al rilancio della filiera della gelsibachicoltura che rappresenta una potenzialità per la diversificazione produttiva delle aziende agricole in quanto, se gestita opportunamente, permetterebbe di ricavare ancora oggi reddito. In secondo luogo, l’impiego di una dieta a base di foglie parzialmente disidratate per l’allevamento del baco permetterebbe di ottenere una produzione tradizionale rivisitata in chiave innovativa, svincolandosi dalla stagionalità che impedisce l’allevamento del baco nell’arco dell’intero anno.
La notevole multifunzionalità del gelso, declinata in modo strettamente sinergico fra operatori di diversi settori, può creare un circuito virtuoso di pluri-filiera. Il valore aggiunto derivante dalla concretizzazione delle attività previste ha potenzialmente ricaduta sia sui produttori primari (azienda agricola), sia su un insieme più ampio di operatori e settori (industria tessile).




Filiera CONIGLIO
Le aziende cunicole del Piemonte sono caratterizzate da un buon livello tecnologico e da dimensioni medio grandi (da 100 a 1000 fattrici). Sono presenti circa 70 allevamenti professionali localizzati in collina, in montagna o nei fondo valle alpini, in particolare nella provincia di Cuneo.
Negli ultimi anni, a causa delle forti oscillazioni del prezzo di vendita della carne e dell’aumento del costo delle materie prime utilizzate nell’alimentazione degli animali, il settore è in forte sofferenza. Parallelamente, i produttori di gelso da frutta si trovano con elevate quantità di residui di potatura verde generati dal vigore delle piante. Le foglie sono note per le loro peculiarità compositive (fibra, acidi grassi poliinsaturi e composti polifenolici). Utilizzare tali scarti per generare nuovi prodotti (materia prima) all’interno di una filiera affermata (coniglio) consente l’impiego e la valorizzazione dei principi nutritivi in essi contenuti, esaltando il concetto dell’economia circolare in accordo con la Direttiva Europea 2008/98/CE. Nello specifico il progetto prevede l’utilizzo degli scarti di potatura verde di impianti intensivi di gelso da frutto e di gelso a duplice attitudine.
L’innovazione del progetto GELSO-NET è legata all’utilizzo di materie prime innovative (farina di foglie di gelso) per la produzione di mangime per conigli, che consentiranno non solo di valorizzare uno scarto di potatura (economia circolare – zero waste) ma anche di ridurre il costo della razione e di ottenere un prodotto che meglio risponde alla sempre maggiore sensibilità del consumatore alle tematiche di sostenibilità ambientale. L’azienda riuscirà ad avere un incremento del reddito tramite sia una diminuzione del costo della razione, che un incremento di vendita del prodotto (valore aggiunto riconosciuto dal consumatore), immettendo sul mercato un prodotto finale dalle caratteristiche nutraceutiche migliori rispetto a quelle di conigli alimentati con dieta convenzionale.